Viaggio al centro del Sole by Lucie Green

Viaggio al centro del Sole by Lucie Green

autore:Lucie Green [Green, Lucie]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 2018-01-30T23:00:00+00:00


Finora ci siamo limitati a considerare il Sole come una sfera di plasma grossomodo scomponibile in strati sovrapposti. Poi, grazie a un’occhiata fugace data durante un’eclissi totale, abbiamo scoperto che il plasma si estende oltre la fotosfera e forma un’atmosfera. L’impressione ottenuta dalle osservazioni condotte durante la totalità dell’eclissi è che quest’atmosfera diventi sempre più rarefatta con la distanza dalla superficie solare, fino a scomparire per esaurimento del materiale di cui è composta.

Tuttavia, nel corso dei secoli, alcuni visitatori di ghiaccio che si sono spinti nel Sistema Solare interno hanno suggerito che l’esile corona che abbiamo incontrato nel capitolo precedente non finisca affatto dove ne osserviamo le ultime propaggini durante un’eclissi di Sole. Ci hanno lasciato indizi del fatto che l’atmosfera del Sole si possa estendere oltre quanto percepito dai nostri occhi. Questi visitatori di ghiaccio sono le comete.

Le comete sono freddi e sgraziati corpi celesti, larghi diversi chilometri, composti da ghiaccio e polveri che risiedono per lo più in una regione chiamata Nube di Oort. Il nome deriva da quello dello scienziato olandese che per primo propose l’esistenza di una nube sferica di comete che circonda il Sistema Solare a circa un quinto della distanza tra il Sole e la stella più vicina. Ciò significa che sarebbe oltre 10 000 volte più lontana di Giove. A tale distanza non c’è modo di osservare direttamente le comete, nemmeno con il telescopio più potente. Si ritiene, tuttavia, che la Nube di Oort esista davvero. A distanze così vaste, il legame gravitazionale tra il Sole e le comete è molto blando, così è facile che l’influenza gravitazionale dovuta al passaggio ravvicinato di una stella le strappi al loro ghetto di ghiaccio. L’interazione può cambiare l’orbita della cometa e indurla ad avvicinarsi al Sole. Di nuovo, può sembrare un evento molto improbabile, ma nel corso della vita del Sistema Solare, mentre voliamo attraverso la galassia, possono davvero accadere cose incredibili. Si ritiene che tali perturbazioni gravitazionali siano la ragione per cui alcune comete si presentano a più riprese nel Sistema Solare interno, come la cometa di Halley (che prende il nome da Edmond Halley, che abbiamo incontrato nei capitoli precedenti), che ogni 76 anni torna a farci visita.

Nel loro avamposto lontano le comete possono impiegare milioni di anni per completare un’orbita attorno al Sole. Quando invece una di esse si stacca dalla Nube di Oort e si dirige verso il Sistema Solare interno, avvicinandosi al Sole si riscalda. Mentre si crogiola nella luce solare che la investe, sempre più abbondante, il ghiaccio congelato da millenni si trasforma in gas e le particelle di polvere intrappolate nelle sue maglie si liberano. Quando la cometa raggiunge grossomodo l’orbita di Giove, attorno all’iceberg gigante inizia a formarsi una nube diffusa di gas e polveri chiamata «chioma». Poi accade qualcosa di spettacolare. Dietro la cometa si forma una meravigliosa coda che si allunga per milioni di chilometri. E mostra qualcosa di intrigante.

Le code delle comete hanno tutte qualcosa in comune: puntano sempre – entro qualche grado –



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